AYROLDI, SFORTUNA, MA C’È ANCHE DA RIFLETTERE
La Reggina più bella per 45 minuti almeno esce sconfitta per la prima volta in questo campionato ad opera di una Spal alla quale sono bastati 20 minuti nel primo tempo (dopo l’espulsione di Menez) per vincere la partita.
Proprio l’espulsione del francese, vista e rivista, ha condizionato una partita nervosa fin dall’inizio e che il signor Ayroldi (figlio e nipote d’arte) non è riuscito a tenere in mano. Il che c… fai, che c… hai visto, urlato da Menez all’assistente, sono bastati per il rosso diretto e, a norma di regolamento, ci potrebbe anche stare a patto però che venga utilizzato sempre lo stesso metro di giudizio.
Dopo un inizio equilibrato la partita cambia volto al 23′ quando Menez si vede sventolare il cartellino rosso dall’arbitro Ayroldi per aver detto qualche parola di troppo al suo primo assistente.
La Spal ci mette 8′ per approfittare della superiorità numerica e va in vantaggio al 31′ con Castro che di testa sfrutta un perfetto cross di Di Francesco. La reazione amaranto è più nervosa che organizzata ed è la Spal a sfiorare il raddoppio all’ultimo minuto del tempo con Guarna che, in uscita disperata, di oppone a Sebastiano Esposito.
Nella ripresa è un monologo amaranto, la Spal non tira mai in porta, mentre la Reggina sbatte sui legni e su Berisha che ipnotizza Denis al secondo errore consecutivo dagli 11 metri. L’argentino ci mette l’anima ma in questo periodo non gliene va bene una. Il pareggio sarebbe stato meritato, ma alla fine si esce a testa bassa e con i nervi a fior di pelle.
Marino si conferma la bestia nera della Reggina al Granillo.
Gli amaranto a secco di gol per la seconda volta in 6 giornate, forse questo è il dato che fa riflettere visto che, lo scorso anno, solo in 3 occasioni su 30 la Reggina non era riuscita a segnare. Altra categoria non c’è dubbio ma, in attesa di Charpentier (sperando sia l’uomo della provvidenza), serve un supporto più concreto per Denis.
Permetteteci un’ultima divagazione sulle divise: oggi sembrava la Spal la squadra di casa e noi in trasferta con la terza maglia. Va bene le regole del mercato, ma, almeno al Granillo, lasciateci l’amaranto.