ASPETTANDO IL CENTRAVANTI
Mazzeo, Evacuo, Gonzalez, Litteri, Corazza, sono solo alcune delle punte centrali o, per i più romantici, dei centravanti accostati alla Reggina e c’è ne saranno ancora tanti altri.
Il mercato, in ogni categoria, ruota intorno al vecchio numero 9, a quello che, con i suoi gol, ti fa sognare i traguardi più importanti, quello a cui vengono dedicati i cori più famosi dai tifosi.
Ma, se non ti chiami Bari, società con budget da serie A con ingaggi superiori ai 500.000 € per convincere i calciatori al doppio salto indietro, allora devi aspettare.
La Reggina, così come Catania e Catanzaro per fare due esempi di squadre che vogliono vincere, deve valutare bene e avere pazienza.
Il Catania prende Catania (38 anni suonati) annunciandolo come un super colpo, il Catanzaro, perso Bianchimano, aspetta di piazzare D’Ursi per poi fondarsi su un bomber.
La Reggina? Se, come successo a Gennaio, prendi Baclet accollandoti un ingaggio da serie B, ti ritrovi ad avere grosse difficoltà a piazzarlo per liberare uno slot e scegliere con più tranquillità e facoltà il successore.
Il centravanti arriverà, magari non presto, ma arriverà, ma se ci basiamo sul Bari senza comprendere che si trova su un altro pianeta, avremo l’impressione di un ridimensionamento che in realtà non c’è.
È come se, in serie A, si prendesse la Juventus come termine di paragone sul mercato.
Intanto i portieri ci sono, la difesa è pressoché completa con Bergamelli, Bertoncini, Blondett e Bertolo ad aggiungersi a Gasparetto e pace se Cristini preferisce una maglia da titolare a Teramo piuttosto che la Reggina, il centrocampo con l’arrivo di Sounas e quello quasi certo di Bianchi, si è certamente rinforzato, ma arriveranno un regista e soprattutto due esterni, oltre Bresciani, fondamentali per il gioco di Toscano e poi lui, il tanto atteso numero 9.