UN NOME, UNA MAGLIA, DUE COLORI
Caro Gianluca, in questi mesi di parole ne ho sentite tante, troppe, ma le più significative le hai dette tu con questa che non è una frase fatta, ma è il tuo pensiero profondo.
Tu sì che continui a difendere un ideale, non stai lì ogni giorno ad additare colpevoli e a proclamarti puro, anche perché di puri non ce ne sono.
Io, come te, a questa gara ad eliminazione non partecipo, ma provo immenso dolore perché è nuovamente morto un ideale, anzi scusa, come ami dire tu, si è temporaneamente addormentato.
E quando qualcuno dorme bisognerebbe rispettare il silenzio piuttosto che fare baccano.
Invece vogliamo i colpevoli, ok, ma chi sono i colpevoli? TUTTI, nessuno escluso, compresi quelli che, in questi anni avrebbero potuto, o dovuto, intervenire e non lo hanno fatto aspettando che arrivasse l’irreparabile, hanno mangiato al tavolo della Viola e di chi l’ha gestita per poi sputarci sopra.
Questi non sono meno colpevoli di altri.
Rispettare il sonno, momentaneo, della Viola e lavorare nel silenzio per la rinascita, null’altro.
Chi può faccia, non dica, FACCIA, perché di gente che dice, indica, sa, conosce, ne abbiamo piene le scatole.
Hai ragione Gianluca,la Viola si è addormentata e fino a quando ci sarà ancora baccano, ci saranno solo chiacchiere da bar, la Viola non si risveglierà.
Tu, fedele ad un ideale che non muore mai, sarai sempre lì e ti prego di trasferirmi un po’ del tuo amore verso un nome, una maglia, due colori.