BOCCIA(TO) SUI NUMERI.
Una volta si diceva che in Italia c’erano 60 milioni di commissari tecnici, tutti esperti di calcio, adesso ci siamo riscoperti tutti esperti di medicina e statistica. Ma, fino a quando è il cittadino medio a sparare numeri e considerazioni, rientra nel gioco delle parti, quando invece è la politica per bocca di un suo ministro la situazione diventa preoccupante.
Il ministro Boccia ha pensato bene di utilizzare la polemica con la Governatrice Santelli per diffondere ulteriore terrore sparando numeri e giudizi che ci lasciano alquanto perplessi. È vero caro ministro, la Calabria ha una media tamponi rispetto alla popolazione molto più bassa rispetto al Trentino (1 ogni 55 contro 1 ogni 12), ma lei dimentica (spero) di dire che il Trentino ha la media dei tamponi più alta dell’intera Italia, quindi tutte le regioni hanno fatto meno tamponi per abitanti rispetto al Trentino. Il Lazio per esempio, che lei ha pubblicamente elogiato per lo STRAORDINARIO lavoro (chissà come mai), ha una media di un tampone ogni 51 abitanti, non mi sembra così distante dalla nostra. Per inciso la Campania 1 ogni 126, la Puglia 1 ogni 63, la Sicilia 1 ogni 64, la Sardegna 1 ogni 68 e la Lombardia, regione più colpita, 1 ogni 41.E poi caro ministro lei ha valutato i criteri con cui vengono fatti i tamponi regione per regione, ha capito la valenza che può avere ai fini di una ricerca o una statistica il numero di tamponi?
Piuttosto perché non ha parlato del tasso di letalità, ovvero del numero dei decessi rispetto ai positivi, dove la Calabria col 7,9% è al 5°posto in Italia mentre il Trentino (purtroppo) ha il 10,5%?
Con tutte le task force che ci sono, caro ministro, avrebbe potuto informarsi meglio prima di dare fiato ai suoi inutili proclami di terrore.