SE VOGLIAMO PROVARCI
La sconfitta lascia sempre quel senso di amaro in bocca simile a quando, da piccolo, ti facevano bere uno sciroppo (mi pare fosse il bactrim) e tu non riuscivi a capire perché le medicine, pur facendo bene, avessero un sapore così brutto.
Fa ancora più male e, francamente, è diventata anche un po’ fastidiosa, la considerazione, peraltro legittima, che noi giochiamo e creiamo e gli altri vincono. Se questo succede a stretto giro di posta (Spal e Sudtirol), forse qualche domanda/considerazione la si potrebbe fare senza che nessuno si urti più di tanto o ci accusi di lesa maestà o falsotifosismo (malattia del XXI secolo molto diffusa a Reggio Calabria).
Fermiamoci alle tre partite dopo la sosta in cui la Reggina ha affrontato due squadre molto chiuse (Spal e Sudtirol) e una squadra che ha preferito giocarsela senza fare barricate (Ternana).
La Reggina è partita forte in tutte e tre le occasioni e questa è una caratteristica della squadra di Inzaghi che però fa fatica a mettere a frutto la mole di gioco creata un po’ per la bravura dei portieri avversari (vedi Alfonso), ma non è una stranezza che l’estremo difensore faccia il suo dovere, un po’ perché (forse) le altre squadre ci hanno studiato bene e sanno che non abbiamo molte alternative, tant’é che ieri Inzaghi ha tentato di mischiare le carte tenendo dentro un uomo d’area come Gori e lasciando largo Menez in modo che fosse meno ossessionato dalle marcature avversari e avesse più spazio di manovra e inserimento e infatti il francese è stato, finché ha tenuto, il migliore ed il più pericoloso.
Gori, suo malgrado, non riesce a sbloccarsi, forse per un modulo non adatto alle sue caratteristiche, ma sta di fatto che alla Reggina quella punta, che doveva essere Santander (flop epocale), ci manca eccome. Ci abbiamo provato con gli inserimenti di Fabbian, ma il ragazzo non può sempre essere l’uomo della provvidenza. Sta di fatto che lo score dice che nelle prime 15 giornate abbiamo realizzato 28 gol e subiti 13 e nelle restanti sette ne abbiamo fatti 5 e subiti 7.
Capitolo 2: terzo gol consecutivo preso da calcio d’angolo dopo Spal (autogol) e Ternana. Quando la palla arriva nella nostra area piccola, cosa che ormai i nostri avversari provano sistematicamente, andiamo in difficoltà. Raramente i nostri portieri escono a tentare la presa e la linea di diesa è molto bassa.
Non sappiamo se la seconda è conseguenza della prima o se il motivo sia un altro ma si tratta di un dato oggettivo.
Naturalmente continuiamo a guardare la classifica con meraviglia e stupore, ma vorremmo giocarcela fino in fondo e crediamo che per questo servano ulteriori frecce per l’arco di Inzaghi.
La situazione mercato con le sue difficoltà, che Lillo avrebbe definito oggettive, l’abbiamo descritta, ma le partenza di Santander e Giraudo (disastroso il suo esordio al Cirttadella) e quella presumibile di almeno un altro elemento, aprono qualche spiraglio in entrata che si dovrà concretizzare negli ultimi 3 giorni di mercato.
Se così non fosse saremo comunque contenti del grande campionato che stiamo disputando dopo che a Giugno eravamo con entrambi i piedi nella fossa, ma resterà quell’amaro dello sciroppo che fai fatica a mandar via.