REGGINA, CHE RIMPIANTO
Salernitana (3-5-2): Belec; VesAeli, Aya, Lopez; Casasola, Kupisz, Schiavone, Cicerelli, Curcio (73′ Migliorini); Tutino, Djuric (85′ Gondo). A disposizione: Micai, Russo, Karo, Migliorini, Bogdan, Galeotafiore, Iannoni, Lombardi, Gondo, Giannetti. Allenatore: Bocchini.
Reggina (3-4-1-2): Plizzari; Loiacono, Gasparetto, Rossi; Rolando, Bianchi (57′ Faty), Crisetig, Liotti (68′ Di Chiara); Bellomo (68′ Mastour); Ménez, Denis 81′ Lafferty). A disposizione: Farroni, Guarna, Bertoncini, Delprato, Di Chiara, Peli, Stavropoulos, De Rose, Faty, Folorunsho, Mastour, Lafferty. Allenatore: Napoli.
Arbitro: Michael Fabbri di Ravenna (Edoardo Raspollini di Livorno e Alessandro Cipressa di Lecce). IV uomo: Matteo Marchetti di Ostia Lido.
Ammoniti: Veseli, Tutino, Loiacono, Rossi, Migliorini, Gasparetto
Marcatori: 83′ Menez, 84′ Casasola
Il silenzio dello stadio “Arechi”, fa impressione. In una piazza calda e rumorosa, così come quella Reggina, l’assenza del pubblico non solo si nota, ma cambia completamente la partita. Salernitana e Reggina sono ancora work in progress, ma , mentre la Reggina lavora per migliorare schemi e automatismi, a Salerno il cantiere è in piena fase di lavoro e lungi dal completamento dell’opera, tanto che a metà della ripresa va palesemente in riserva lasciando il pallino del gioco agli amaranto.
Quando Menez a 7′ dalla fine concretizza la superiorità sembra fatta, ma un minuto dopo un cross sbagliato di Casasola si trasforma nel più velenoso dei tiri che centra l’angolo alto alla destra di Plizzari che, nel primo tempo, si era reso protagonista di due ottimi interventi e, al tramonto del match, dopo che Menez e Lafferty avevano sfiorato il vantaggio, gli amaranto rischiano la beffa sull’asse Gondo (8 minuti di gran livello) – Tutino.
Toscano, squalificato come Castori, sceglie la linea conservativa e sceglie 8 undicesimi dei protagonisti della stagione scorsa. Tra i nuovi spazio solo per Crisetig in cabina di regia, Menez e Plizzari tra i pali.
Gli amaranto fanno più possesso palla, la Salernitana però è pericolosa due volte e Plizzari si fa trovare puntuale, ma è Denis a sprecare la più ghiotta delle occasioni sul finale del tempo così come avverrà nella ripresa. El Tanque si batte e si sbatte come al solito, ma non è al meglio e si vede e difetta sotto porta, Menez funziona ad intermittenza, ma quando si illumina, regala giocate e inserimenti che è un piacere, Crisetig è un punto di riferimento, il play che mancava , Rolando, soprattutto nel primo tempo, imperversa sulla fascia destra, Faty entra subito in partita e fornisce l’assist a Menez oltre a fare sentire il suo peso a centrocampo, la difesa rivedibile.
La Reggina esce dall’ “Arechi” col rimpianto di aver perso 2 punti contro una squadra al momento più debole, con la rabbia di non aver capitalizzato un vantaggio meritato, ma anche con la consapevolezza di poter fare bene.
La prima è andata e, si sa, dopo solo 90 minuti, non si possono esprimere giudizi attendibili, ma le sensazioni sono comunque buone, tra conferme e qualcosa da rivedere.