REGGINA BELLA MA NON BALLA
Primo impegno ufficiale, nessun giudizio definitivo e ci mancherebbe, ma altre indicazioni che si aggiungono a quelle (poche) raccolte dalle amichevoli contro Benevento e Vibonese.
La Reggina ha una sua identità ben precisa; Aglietti ha trasferito idee di un calcio semplice (che non significa scarso) e propositivo. La squadra ha tenuto il pallino del gioco per quasi tutta la prima frazione di gioco contro un’avversaria di categoria superiore e ben rodata da Castori. E’ pur vero, però, che Montalto ha ricevuto palloni quasi esclusivamente di spalle e lontano dalla porta e che Rivas da seconda punta sembra rendere meno che sugli esterni. Il possesso di palla non ha prodotto pericoli mentre, dalla parte opposta, la Salernitana ha sfruttato la classe e la vena di Bonazzoli capace di realizzare un gol di pregevole fattura con triplo controllo e tiro. Aglietti lo ha ribadito a fine partita dicendo in sostanza (e non è la prima volta) che chi ha un attaccante in grado di fare la differenza vince le partite, viceversa noi (ancora) non lo abbiamo preso. Di Carmine, che ha ricevuto l’offerta di un lauto triennale dagli amaranto, avendo mercato in B valuta bene la scelta che comunque dovrebbe essere circoscritta tra Reggio e Perugia dove ha fatto benissimo in passato. Discorso simile per Galabinov a nostro avviso di caratura leggermente inferiore per la categoria rispetto al giocatore del Verona. Intanto arriva Tumminello che potrebbe sorprendere.
Sugli esterni Ricci stavolta è sembrato fuori dal match e Di Chiara dovrebbe forse dosare meglio le energie perché, dopo aver macinato chilometri, è spesso impreciso nei cross o viene beffato in fase difensiva. Laribi ad oggi è un oggetto misterioso non sappiamo se a causa della posizione in campo o perché in ritardo di preparazione; in sostanza lo si vede solo quando viene anticipato per un soffio in area e poco più. Discorso diverso per Hetemai, lottatore instancabile, pronto a combattere in ogni zona del campo, una garanzia.
Capitolo portiere: Micai ieri ha fatto male e questo è un fatto non di certo una sentenza. Proprio Castori al tramonto della stagione 2019 2020 lo aveva relegato in panchina e lo stesso è stato per tutta la stagione scorsa. Vero è che anche Nicolas prima di venire a Reggio scaldava panchine ma in serie A. Sappiamo dalla stagione scorsa quanto sia importante il portiere per una squadra e quanti punti abbiamo perso nei primi mesi con Plizzari e Guarna e non ci resta che sperare che siano solo residui di ruggine accumulata. Preoccupa di più l’insicurezza che ha portato i compagni ni in un paio di occasioni a spazzare piuttosto che servirlo, l’approssimazione in alcune scelte come il caso in cui è andato per pascoli fuori area sul finale rischiando il terzo gol. Forse, vista la delicatezza del ruolo, si poteva attendere un po’ di più e guardarsi intorno (Mirante per esempio per fare un nome è svincolato) dedicando una parte più consistente del budget. Ci auguriamo di essere smentiti.
Le note positive le troviamo nella vecchia guardia; Denis, Bellomo e Menez sono delle certezze. Del bomber non avevamo dubbi se non per la tenuta atletica, del barese crediamo che in quel ruolo sia superiore a Laribi, del francese abbiamo ammirato le giocate e l’abnegazione: ci fosse una garanzia di continuità sarebbe il miglior acquisto, ma ieri quel gesto di incoraggiamento verso Bellomo dopo un turo dal limite del fantasista, ci fa pensare che, rispetto al passato, sia più inserito nel concetto squadra rispetto al giocatore autoreferenziale dello scorso anno.
In conclusione l’impressione che abbiamo avuto in questo precampionato è che la Reggina è bella, esprime un bel gioco ma ancora non balla.