PALLONATE
Prima di addentrarci nella situazione amaranto occorre fare una doverosa premessa:
IN QUESTE RIGHE NON VI È ALCUN RIFERIMENTO AD EVENTUALI PROBLEMI SOCIETARI MA SI TENTA DI ANALIZZARE IL MOMENTO TECNICO DELLA SQUADRA.
Detto ciò un dato salta all’occhio: la Reggina ha subìto 6 gol in una partita e mezza dopo che nelle precedenti 12 è mezza ne aveva presi 9.
Una trasformazione in perfetto stile dr Jekill e mr Hide avvenuta nello spogliatoio amaranto nell’intervallo della partita contro la Cremonese ha fatto sì che la Reggina, che fino al 45′ era in testa alla classifica insieme al Pisa si smarrisse.
Dov’è finita la squadra capace di giocarsela alla pari in ogni campo? Un’improvvisa involuzione tecnica e atletica ci ha fatto rivedere i fantasmi dello scorso anno quando, proprio in questo stesso periodo subivamo 3 sconfitte consecutive, che sarebbero poi diventate 6 in 7 partite con conseguente esonero di Toscano.
La Reggina si è consegnata prima alla Cremonese, ad inizio ripresa e oggi al Benevento.
Il dato è chiarissimo: 11 tiri (tutti dentro l’area di rigore) subìti in un tempo dalla Cremonese e 27 (15 in area e 12 fuori) scagliati dal Benevento. Di contro gli amaranto hanno tirato dal 46′ di domenica scorsa solo 10 volte (quasi un tiro ogni 4 subìti).
Un’involuzione tanto improvvisa quanto chiara così come la sensazione di un calo atletico e di rendimento soprattutto di alcuni punti fermi su tutti Galabinov, ombra di sé stesso, ma anche di Cionek che fino a Cosenza ha tenuto in piedi la difesa sopperendo anche a qualche amnesia di Stavropoulos.
La Cremonese domenica e il Benevento oggi ci hanno letteralmente presi a pallonate, sembravano andare al doppio arrivando sempre in anticipo sulle seconde palle e giocando a piacimento nella nostra area di rigore.
E Aglietti? Fermo restando che 22 punti, gli stessi del Benevento che ci ha surclassato oggi, non sono roba da poco e che la classifica è in linea con le ambizioni dichiarate dal tecnico, salta all’occhio che il buon Alfredo, come fu Toscano, è fermo sulle proprie idee quando forse alla squadra a volte servirebbe un altro vestito tattico e i cambi, proprio come avveniva con il sono quasi sempre scolastici.
Sia domenica con Hetemaj, che oggi con Bianchi ci è sembrata evidente la sofferenza in mezzo al campo e la necessità di inserire il secondo incontri sta, cambiando assetto.
Inoltre la brillantezza sulle fasce che aveva contraddistinto la squadra è un lontano ricordo. Lakicevic è relegato a seconda, se non terza scelta e inserire Adjapong fin dall’inizio dopo una lunga assenza dal campo ha sottoposto il calciatore ad una pessima figura. Ricci ha fallito l’ennesima occasione e Loiacono, che non ha fatto male, dovrà pur rifiatare visto il turno infrasettimanale.
Sulla fascia sinistra Bellomo non sembra avere concorrenza visto che Rivas, dopo un buon inizio, ha collezionato prestazioni insufficienti e Liotti non convince il mister.
Capitolo Menez: ci abbiamo sperato in molti, anche Aglietti che, non avendo una seconda punta di ruolo, aveva puntato su di lui, ma non ci resta che aspettare che, terminato il contratto o (difficile) in presenza di altra offerta, vada a divertirsi altrove. Denis è praticamente ai margini del progetto tecnico così come Tumminello, mentre i vari Gavioli, Amione e crediamo anche Regini, farebbero bene a cercare fortuna altrove. Cortinovis non può essere decisivo, ha bisogno di crescere e Montalto fa il suo (non scordiamoci che a fine agosto i rumors di mercato lo davano in uscita).
Ma guai a parlare dei singoli ad Alfredo perché, da buon toscano, si adira facilmente.
Sta di fatto che la squadra adesso mostra dei limiti, quantomeno per il modulo che Aglietti vorrebbe mettere in campo.
Non è il momento dei processi anche perché da qui a fine anno ci sono ben 6 partite da giocare e c’è la possibilità di rialzare la testa, ma occorre uscire ognuno dalle proprie certezze e presunzioni per cercare di venire fuori da questo momento difficile.
A Gennaio si dovranno fare quei correttivi per cercare di migliorare l’organico dove c’è più bisogno tenendo conto che Bellomo, giunto al quarto anno in amaranto, diventerà giocatore bandiera liberando uno slot tra gli over.
Intanto compattiamoci e pensiamo alla partita di martedì contro l’Ascoli in cui è importante tornare a fare punti per non entrare in un insidioso vortice.