LA REGGINA È SALVA, ADESSO FUORI I MERCANTI DAL TEMPIO
L’incubo di un altro fallimento dopo soli 7 anni dal sanguinoso 2015 ci ha accompagnato per un tempo che è sembrato infinito.
Si chiude una parentesi che ha lasciato pesanti eredità non solo dal punto di vista economico.
C’è un elenco abbastanza corposo di soggetti pronti a riciclarsi o insinuarsi senza rossore alcuno come se nulla fosse successo e a provare a ritagliarsi uno stipendio e un po’ di notorietà sulle spalle della Reggina. Ce ne sono di tante specie, dai giullari di corte, ai politici imbrillantinati che cercano sponde a destra e a manca pur di rimanere a bordo.
Soffermiamoci innanzitutto su Fabio De Lillo, braccio destro di Gallo e amministratore pro tempore del club per meno di venti giorni. Si faccia da parte, la giostra si è fermata anche per lei come per il suo fraterno amico. Scenda da signore senza cercare chi le possa offrire altri gettoni per girare ancora. Non possiamo credere che lei, tifosissimo (legittimamente) della magica, abbia motivi tali (economici e men che meno affettivi) per rimanere qui. Prosegua la sua attività professionale e politica (se lo ritiene) nella capitale e metta la Reggina nell’album dei ricordi. A che pro andare incontro ad insulti ed improperi pur di restare attaccato ad una poltrona?
Ad oggi la Reggina ha due certezze: il nuovo proprietario e il direttore sportivo, tutto il resto sono chiacchiere da bar, anzi da social, alcune (forse la maggior parte) montate ad arte da chi vorrebbe trovare spazio, altre nate dai soliti sacciu jeu, mu rissi n’amicu, ecc.
Saladini, al quale dobbiamo dire grazie, ma senza metterci a 90 gradi con la lingua all’altezza del posteriore del nuovo patron, organizzerà, dopo anni di vuoto e anarchia, la società come riterrà opportuno per raggiungere risultati sportivi sostenibili attraverso un percorso aziendale virtuoso. Chi occuperà le varie caselle verrà giudicato in base ai risultati ma di certo ci sarà una linea di demarcazione rispetto al passato (e non solo negli ultimi 3 anni).

Dalla pagina Fb di Felice Saladini
Intanto la Reggina è ancora viva e quanto successo vale forse più di una promozione.
In alto i vessilli amaranto e forza Reggina.