LA REGGINA C’E’
Come lo scorso anno al triangolare di Salerno, la Reggina mostra subito l’abito della festa: freschezza atletica (forse troppa), schemi collaudati, grande intensità.
Toscano preferisce Plizzari a Guarna, lascia Menez in panchina preferendo Bellomo a supporto di Denis con Sounas libero di inserirsi e, soprattutto, consegna le chiavi del centrocampo a Crisetig che prende per mano la squadra aprendo orizzonti inesplorati. L’ex giocatore del Cagliari ha caratteristiche diverse da De Rose, più da serie B verrebbe da dire; piede educato, grande visione di gioco e punto di riferimento continuo per i compagni, grazie anche ad un Bianchi che corre per due e insegue ogni avversario si trovi dalle sue parti. Anche Sounas ne trae beneficio (suo un tiro sul palo), ma soprattutto i due esterni che solcano le fasce offrendo palloni importanti alle punti e ripiegano a dare una mano in fase difensiva. Liotti dimostra che, quando sta bene fisicamente (al suo arrivo a Gennaio di certo non era al top), può offrire un contributo importante e Rolando conferma le qualità che conoscevamo. In difesa Loiacono e Rossi si confermano calciatori di categoria, mentre Bertoncini, pur soffrendo un po’, riesce ad arginare Moncini. Plizzari, infine, nell’unica occasione in cui viene seriamente impegnato, si disimpegna da campione arpionando da terra un pallone che Sau già vedeva in rete.
Nella ripresa Toscano ne cambia 7: Guarna per Plizzari, Stavropoulos per Rossi, De Rose per Crisetig, Peli per Liotti, Mastour, Menez e Reginaldo per Bellomo, Sounas e Denis.
Il secondo tempo comincia sulla falsa riga del primo con la Reggina che fallisce due occasioni con Reginaldo, imbeccato da Menez e Mastour. Al 54′ il gol arriva su un sanguinoso disimpegno di Tello che serve Loiacono tutto solo davanti al portiere. Per il numero 2 amaranto è un gioco da ragazzi mettere dentro. Neanche il tempo di rivedere il gol e il Benevento pareggia con Moncini che precede Bertoncini e infila Guarna. La Reggina si addormenta e il Benevento, che ha cambiato anch’esso quasi tutti gli undici, raddoppia al 61′ con Improta che mette a sedere Peli e dal limite batte Guarna.
Toscano inserisce Garufo per Bianchi spostando Peli sull’interno per consegnare la fascia destra al neo entrato. La squadra, dopo i 10 minuti di black out, si scuote e prova a guadagnare metri cercando di sfruttare le giocate degli ex milanisti Mastour e Menez. Al 74′ spazio per Delprato che prende il posto di Loiacono. Col passare dei minuti l’intensità cala e la partita si chiude con la vittoria del Benevento che sfiora la terza rete con Caprari che sbaglia con la porta spalancata. Sarebbe stata però una punizione troppo severa per la Reggina che ha dimostrato per tutto il primo tempo e anche all’inizio della ripresa di aver un’identità ben precisa e ottime trame di gioco. ci sono ancora due settimane per affinare i meccanismi e arrivare all’esordio di Salerno pronti per i match da 3 punti.