LA MALEDIZIONE
Il Cittadella è una squadra che ha vinto al Granillo in 5 occasioni su 8 partite, meglio di Juventus e Milan tanto per capirci, una sorta di maledizione che ci colpisce ogni volta che la affrontiamo in casa.
Il Cittadella potrebbe essere anche una squadra simpatica, per la quale qualcuno avrà anche tifato in occasione delle due finali playoff perse contro Verona e Venezia, ma che non riusciamo per un motivo o per un altro a battere nel nostro campo, nemmeno a pareggiarci.
Oggi, dopo tre vittorie consecutive, roba che in B non ci capitava dal 2012, e contro una squadra proveniente viceversa da 2 sconfitte, avevamo pure i favori del pronostico, ma fin dal primo minuto abbiamo capito che ci sarebbe stato tanto da soffrire.
La mancanza in organico di un alter ego di Crisetig ha pesato come un macigno. La scelta di Aglietti di provare Cortinovis in cabina di regia, posizione invocata da molti da tempo, non ha pagato. Il giovane talentino probabilmente in futuro potrà anche ricoprire quel ruolo, ma ha bisogno di tempo e di crescere. Oggi si è battuto come al solito ma ha faticato a trovare la posizione e mantenere la giusta distanza tra i reparti. E abbiamo sofferto anche per la scarsa vena di Bellomo che aveva fatto molto bene nelle ultime uscite, Rivas che, dopo un inizio di campionato promettente si è un po’ perso e Menez oggi più croce che delizia.
Regalare un tempo ad una banda di calciatori che corrono come matti ha influito non poco sul risultato. Mentre il Cittadella prendeva fiducia, la Reggina attaccava con poca razionalità e tanta forza della disperazione man mano che i minuti trascorrevano.
C’è da dire che, con un pizzico di fortuna il punto avremmo potuto anche portarlo a casa e sarebbe stato un punto pesante, ma il Cittadella, a scanso di equivoci, non ha rubato nulla. Giusto sottolineare le prestazioni di un Turati che si sta dimostrando portiere di grande qualità e prospettiva e Cionek pilastro della difesa sempre pronto a fare gli straordinari.
Nessun dramma, solo legittima amarezza e subito testa al Cosenza per riprendere il cammino prima della sosta.
Siamo ancora lì, nei piani alti e possiamo e vogliamo restarci almeno fino a Gennaio dove Taibi avrà il compito di inserire quei tasselli che allunghino una coperta che oggi si è dimostrata un po’ corta.