LA CREMONESE AI RAGGI X
«Vincerà chi avrà più voglia di vincere e curerà meglio i dettagli». Fabio Pecchia ha presentato così la partita di domani allo stadio “Zini” tra Cremonese e Reggina. Torna in campo la Serie B dopo la sosta forzata a causa del Covid che ha colpito il Pescara, costringendo la Lega di Serie B a bloccare il torneo per far disputare le ultime quattro gare in contemporanea e con le stesse partite giocate.
La Reggina ha perso Situm alla viglia, risultato positivo al Covid che si aggiunge alle assenze di Montalto (squalificato), Micovschi, Kingsley e Faty. Recuperato invece Menez, dopo qualche piccolo problema settimanale.
È una sfida che ha un’alta posta in palio, perdere significherebbe staccarsi pericolosamente dalla zona play-off. Pecchia, subentrato a Bisoli a inizio anno, ha risollevato le sorti dei grigi scivolati nelle zone basse della classifica. La media punti dell’ex tecnico della Juventus Under 23 è di 1,65 a partita, Baroni invece si attesta sulla media di 1,68 a partita. Un cammino comune, due cambi in panchina che si sono rilevati determinanti per le sorti delle due squadre.
La Cremonese dovrebbe schierarsi con Carnesecchi (6 reti bianche) tra i pali, Zortea (1 assist, ma occhio a Fiordaliso, 1 assist) e Valeri (2 reti e 1 assist) terzini, Bianchetti (1 assist) e Terranova (1 rete) centrali, Castagnetti (1 rete e 2 assist) e Bartolomei (1 assist) interni con Gustafson () che ha qualche chance, Baez (2 reti e 8 assist) e Valzania (3 reti e 1 assist) esterni con Bonaiuto che (3 reti e 3 assist) in lotta per una maglia, Gaetano (4 reti e 3 assist) sottopunta, Ciofani (10 reti e 1 assist) centravanti.
La Cremonese, quando l’azione parte dal basso, va ad aggredire gli avversari per costringere a giocare il pallone lungo
Saltata la fase del primo pressing la squadra si compatta con sette uomini, molto stretti e vicini tra loro. La fascia però resta abbastanza scoperta. Se riesce il recupero palla può partire in contropiede lasciando due o tre uomini più alti
In fase di possesso la ricerca del gioco del basso non viene disdegnata: i quattro uomini offensivi impegnano la difesa avversaria mentre il pallone va sulla fascia
Quando le squadre avversarie sono schierate succede questo: i due interni di centrocampo più un esterno vengono incontro al portatore di palla portandosi dietro i loro marcatori, i terzini salgono e si ricerca la superiorità numerica, in questo caso a sinistraGiuseppe Caridi – Leo Mamone