LA BEFANA AMARANTO
Per 75 minuti abbiamo cullato il sogno della terza vittoria consecutiva, non abbiamo subìto un tiro decente verso la nostra porta, anzi siamo andati vicini al raddoppio. Il finale lo conosciamo tutti.
Chi pensa che questo possa essere considerato l’ennesimo episodio negativo, frutto di errori del singolo o dell’allenatore, si sbaglia di grosso e sono i numeri a certificarlo.
In 17 partite la Reggina ha subìto 24 gol di cui 21 nel secondo tempo e ben 7 negli ultimi 10 minuti.
Gli amaranto al termine dei primi 45 minuti avrebbero ben 26 punti e, solo contro Reggiana, Brescia e Spal (già sotto di un gol e 0-0 il secondo tempo), hanno fatto meglio nella ripresa piuttosto che nel primo tempo.
I numeri sono lo specchio di una realtà che solo chi non vuol vedere non riconosce. La cura Baroni con gli accorgimenti tattici e quant’altro può funzionare fino a quando sta in piedi l’effetto novità, ma dopo vengono fuori i limiti di un organico costruito male e fisicamente inadeguato.
E’ vero, l’Ascoli ieri non ha tirato in porta per 75′, ma ha mantenuto uno standard di prestazione identico per tutto il match. Piuttosto la Reggina è partita forte, molto forte, tanto da rischiare di chiudere la partita, ma si è abbassata ancora una volta metro dopo metro col passare dei minuti e gli errori individuali sono frutto di carenze tecniche certamente, ma anche di una scarsa lucidità che ha regalato una calza ricca, ricchissima all’Ascoli che non credeva ai propri occhi.
Il mercato di Gennaio è un crocevia fondamentale, servono acquisti mirati per mantenere la categoria. Sbagliare anche questa volta la campagna acquisti sarebbe una catastrofe. La classifica ci dà ancora un po’ di respiro, ma dopo la sosta ci aspettano Lecce, Frosinone e Salernitana, così tanto per gradire.
Si salvi chi può.