INEVITABILE FOLLIA
Il destino di Mimmo Toscano era segnato e, se non fosse stato per il breve intervallo di tempo tra la partita di Verona e quella di ieri, l’esonero sarebbe già arrivato venerdì. Nulla cancella la cavalcata trionfale dello scorso anno fatta di gran gioco fino a Teramo e di risultati quasi irripetibili fino al lockdown.
L’inizio del campionato era stato promettente, ma l’involuzione di gioco e di risultati è sotto gli occhi di tutti. Le colpe non sono tutte del mister, ma nel calcio l’allenatore paga per primo.
Toscano ha avallato un mercato più da fantacalcio in cui con l’ultimo credito prendi l’attaccante da 1, che da squadra che scende realmente in campo, a differenza dello scorso anno in cui era stato il protagonista di molte scelte chiave (De Rose, Corazza, Garufo, Bianchi, solo per fare dei nomi). Ha accettato ed avallato un mercato che ha di fatto smembrato un gruppo.
La sensazione è che, col passare delle giornate, nel mister siano cresciuti nervosismo e confusione, con cambi continui di uomini, giocatori messi da parte e poi rimessi dentro in ruoli diversi, vedi Liotti tra i tre centrali ieri, segno di una poca serenità. Inoltre il fossilizzarsi su uno e un solo modulo anche di fronte ad infortuni a ciclo continuo e l’incapacità di cambiare la partita in corsa sono fatti sotto gli occhi di tutti.
Ieri il Venezia, in svantaggio, guadagnava metri e il suo giovane allenatore, con i cambi, ha dato freschezza e maggiore incisività e, di fatto, deciso la partita. Il nostro vedeva giocatori stremati. Già, giocatori stremati e infortuni in serie. Ma chi ha studiato la preparazione atletica della squadra? Perché solo al Sant’Agata? Mezza squadra era sulle gambe al 60′ dopo 12 giornate di campionato, una cosa impensabile.
Purtroppo Toscano, special one in C, ancora una volta non è riuscito a fare il grande salto, magari, glielo auguriamo, ciò avverrà in futuro, ma oggi i fatti dicono questo.
Detto ciò il mister ha una parte di responsabilità, ma le altre componenti non sono esenti, direttore sportivo in primis. Troppi errori di valutazione, pochi, pochissimi acquisti funzionali alla categorie, cessioni onerose e un gruppo solido smontato con troppa leggerezza.
E poi la società: per la serie B serve un’organizzazione da B! I video sono belli (quasi tutti), ma per affrontare campionati importanti serviva un direttore generale subito dopo le dimissioni di Gianni, non a Dicembre, e uomini capaci di far sentire alla squadra la presenza vigile e costante di chi è un punto di riferimento.
È fondamentale salvare la categoria, fare punti da qui a Gennaio, a prescindere da chi sarà il nuovo allenatore e ritoccare la squadra per renderla funzionale alla categoria.
Ad un eventuale ritorno all’inferno non vogliamo nemmeno pensarci, Toscano ha pagato i tanti errori commessi in questa stagione, ma gli altri non credano di essere esenti, tutt’altro.
Rimbocchiamoci le maniche e salviamo il salvabile. ORA!