IL RE E’ NUDO
Ci stiamo girando attorno da giorni, ma la verità è sempre più chiara: in Lega Pro ci sono parecchi presidenti che non hanno alcuna intenzione di spendere un cent per stipendi e protocolli e altri che proprio non ne hanno la possibilità, ergo NON SI PUO’ RIPRENDERE LA STAGIONE REGOLARE, semplicemente perché, superato il limite di rinunce, la pena sarebbe, a norma di regolamento, l’esclusione dal campionato e l’automatica retrocessione tra i dilettanti.
Allora, per scontentare meno squadre possibile, le prime restano prime, e su questo pochi problemi, le ultime retrocedono, Gozzano e Rimini stanno già facendo le barricate, e si fanno playoff facoltativi, come quando a scuola si chiedeva chi volesse essere interrogato in maniera volontaria per salvare l’intera classe. Per capirci la squadra X verrebbe inserita regolarmente in griglia e può scegliere se giocare o meno.
Adesso figuratevi se alcune piazze che hanno già smobilitato o che non hanno alcuna aspirazione di vittoria possono solamente pensare di ottemperare a tutti i protocolli, far tornare la squadra ad allenarsi per un mese, sobbarcarsi costi enormi per una squadra di C e poi giocare una sola partita e ciao. Meglio perdere una partita senza giocare e arrivederci al prossimo anno. Diversa è la situazione playout dove l’interesse è maggiore, trattandosi di mantenimento della categoria.
La palla passa nuovamente al Consiglio Federale che, fino ad oggi, ha completamente ignorato le determinazioni della Lega Pro, ma che deve fare i conti con una gestione pessima di un presidente che tenta di rimanere in poltrona con le unghie e con i denti, tanto da essere oggetto di critiche e sberleffi da colleghi di altre leghe e non solo.
Aspettiamo ancora una volta il Consiglio Federale che deciderà autonomamente, con la speranza che parta da un’analisia oggettiva della situazione.
E noi vi preghiamo di farci al più presto scappare via da questa m…. di categoria.