IL PIÙ INNOCENTE DEI COLPEVOLI
Deriso, insultato, messo al rogo, condannato senza appello. Lui è Nikola Vasic, fino a pochi mesi fa giocava in Svezia tra serie C e serie B, poi la chiamata che non ti aspetti: l’Italia, la serie B, altri livelli, altro palcoscenico e lui ci prova, chi non avrebbe accettato di fronte ad una simile occasione?
Le prime apparizioni fanno capire che, forse, il livello per il buon Nikola è un po’ troppo alto, anche l’adattamento per uno che era abituato a campetti periferici non sarà stato semplice. Poi due gol falliti clamorosamente contro Chievo e Cittadella che comunque non avrebbero cambiato l’esito della partita anche se fossero stati realizzati.
Ma se ti chiami Vasic e giochi in una squadra in crisi sei facile bersaglio di critiche di ogni genere. Avrà avuto il torto di resistere alla sequela di infortuni che hanno azzerato l’attacco amaranto o semplicemente dà quel che può?
Alcuni attacchi sono, oltre che ingenerosi, davvero cattivi. Vasic l’impegno ce lo mette a differenza di qualcun altro che avrebbe certamente maggiori qualità tecniche, ma è facile colpire un bersaglio più debole. Chi fa questo mestiere sa di essere soggetto a critiche, ma, se proprio vogliamo trovare un capro espiatorio, certamente non sarà Nikola Vasic che, forse, presto tornerà nel suo contesto o magari domani segnerà a Vicenza, chissà, ma non merita di essere umiliato. La Reggina non è laggiù per colpa sua.