I hAve A dreAm
La scena divisa tra lui e la coppa, in un Granillo con gli spalti deserti da una sensazione dolceamara. La Reggina ha vinto, Luca Gallo ha vinto la sua scommessa, quella di vincere e farlo praticamente subito.
La mente torna a quel Dicembre 2018 quando la Reggina ha rischiato di non scendere in campo, di finire come il Matera. Sembra passato un secolo, ma così non è. Trovare una persona che, senza essere ancora proprietario di un club, paghi gli stipendi ai calciatori è roba da fantascienza, un investimento al buio con annessi debiti più o meno noti da assoluto incosciente, da un punto di vista imprenditoriale.
Usando una battuta del presidente che in pochi hanno colto, il passaggio di proprietà della Reggina è stato un detto – fatto, anzi Cotto e mangiato…
Un anno e mezzo dopo ci ritroviamo in serie B dopo aver dominato il girone tecnicamente più forte e difficile della C.
Abbiamo fatto solo il 30% di quello che ho in testa, ha ribadito Gallo, che già sogna la serie A, quella che Reggio ha vissuto per 9 anni.
Gallo insegue questo traguardo fin dal primo giorno, non ha mai cambiato di una virgola le sue ambizioni, ma stavolta abbiamo colto qualcosa di diverso, non nei contenuti, ma nell’interpretazione del ruolo. Sembrerà strano, ma forse in questa conferenza è venuto fuori il Gallo presidente in tutto e per tutto, senza snaturare la sua umanità, il suo essere.
La Reggina resta, gli uomini passano, concetto ribadito più volte, così come l’omaggio a Pino Benedetto capace di portare la Reggina in due anni in B partendo anch’egli dalle ceneri.
Un po’ Martin Luther King, un po’ Zio Sam Luca Gallo ha un sogno, vuole la Reggina in A per raggiungere il 70% della sua missione.
Intanto, aspettando il tuffo nelle acque dello stretto, ci godiamo Menez primo tassello del nuovo puzzle amaranto.
Quel che sarà dopo lo vedremo, tanto, gli uomini passano la Reggina resta, ma alcuni per fortuna scrivono la storia.