GLI AMICI, I NEMICI, I COMPARI. UNA VOLTA ERA LA MAGLIA
Tre sconfitte consecutive, mai successo nella gestione Gallo prossima a tagliare il traguardo dei 2 anni. Piovono giudizi e processi da ogni parte, alcuni motivati dalla preoccupazione per una situazione inaspettata, altri un po’ più cattivelli per cercare il colpevole di questo inizio di campionato non brillante. Poi c’è una terza schiera di commentatori più o meno autorevoli, che basa i propri giudizi in base all’amicizia verso Tizio o Caio o al livore verso Sempronio. Se sono amico di Tizio la colpa sarà esclusivamente di Caio e di Sempronio e così via. Una categoria che, negli ultimi anni, è cresciuta e annovera categorie insospettabili. Fossero solo i tifosi potrebbe anche starci, ma sul resto rimaniamo perplessi.
Si sta creando una situazione alquanto antipatica in cui c’è il partito di Toscano che contesta Taibi, il partito di Taibi che contesta Toscano, il partito di Gallo che contesta i calciatori quando ci dovrebbe essere un’unica entità.
Tornando indietro nel tempo era molto più semplice individuare in Foti l’unico capro espiatorio.L’ex presidente, come ha provato a fare Gallo nella conferenza stampa post Reggina – Pisa, era capace di attrarre su di se’, nel bene e nel male le critiche e gli elogi (più rari) e lo si notava anche leggendo i giudizi dei media. Oggi , mi perdoni presidente, manca una società forte, che lasci trasparire all’esterno di essere un nucleo, una pigna. Oggi all’esterno Gallo, Taibi e Toscano sembrano tre pianeti diversi e, mentre, ad esempio, con Martino si identificava senza se e senza ma la direzione societaria, oggi Gallo, Taibi e Toscano parlano tre lingue apparentemente simili ma diverse.
Sarebbe il caso, forse, che ci si compattasse per il bene comune, che la società dimostri la sua forza, non solo e non tanto economica, quanto nel formare un corpo solido dal quale venga fuori un’unica linea e non ci fossero quegli spifferi fastidiosi che creano solo divisioni e alimentano le lingue dei compari.
Una volta era la maglia a muovere ogni cosa, oggi quella maglia è troppo spesso simile ad una banderuola.