BARONI, SE NON È UN PROBLEMA ECONOMICO…
La Reggina versione 2021 2022, Gallo ter (e mezzo), sta per nascere e la prima casella da riempire è quella dell’allenatore.
A prescindere che si chiami Baroni o Chicchessia, i risultati ottenuti sul campo dall’allenatore fiorentino chiederebbero una riconferma e Gallo, nella sua recente conferenza stampa, ha ribadito la volontà di prolungare il rapporto specificando che la trattativa tra il club amaranto e il tecnico è in atto e che non vi sono problemi di natura economica. Lo stesso presidente non ha però chiarito di quale natura siano i problemi che, ad oggi, ne hanno impedito la conclusione.
Va da sé che, se non ci sono problemi di natura economica, e non nutriamo dubbi circa le affermazioni del presidente, la questione sarà prettamente tecnica.
Sia il tecnico che la società vogliono migliorare il piazzamento ottenuto, il che vuol dire perlomeno playoff. Il problema è la strada da percorrere per arrivare all’obiettivo.
Il passato ci ricorda che il predecessore di Baroni, ovvero Mimmo Toscano, in serie C chiese ed ottenne giocatori di sua fiducia (nel mercato estivo, ma non in quello invernale), raggiungendo la promozione, ma non fece lo stesso un anno dopo, accettando una campagna acquisti di certo non conforme alle sue volontà e sappiamo come è andata a finire.
Lo stesso Baroni, dopo il suo arrivo, checché se ne dica, ha partecipato in prima persona al rafforzamento della squadra e i risultati li conosciamo tutti.
Lungi da noi pensare che Baroni sia il nuovo Mourinho o Guardiola. Noi che abbiamo visto anche Chiricallo e il suo parrucchino non facciamo campagna elettorale nei confronti di nessuno.
Che sia Baroni, o Aglietti al quale ci legano ricordi indelebili (da calciatore), o chicchessia crediamo che la maglia venga sopra ogni cosa e che, senza un progetto ben definito, anche l’Helenio Herrera degli anni 60 non otterrebbe risultati, ma ci fa francamente sorridere (amaro) vedere i soliti schieramenti degli amici degli amici pronti a osannare tizio e gettare fango su caio. Ma oggi, purtroppo, la Reggina è anche questo.