ALLO SBANDO
Altro che cambio di rotta. Se si esclude il primo tempo di Como, la Reggina ha offerto il solito spettacolo pietoso che vediamo dal secondo tempo contro la Cremonese.
Qui non c’è un colpevole, ma è palese che la Reggina ha dei limiti enormi in ogni settore:
La società è quella che ha la percentuale maggiore non fosse altro perché è colei che dovrebbe avere il polso della situazione, prevenire e risolvere i problemi. Invece tante chiacchiere, anzi troppe, proclami a destra e a manca e scarsi risultati. I vari De Lillo e Iiriti sembrano gli steward della Concordia che, piuttosto che organizzare i soccorsi, continuavano a ripetere che non era successo nulla e che la situazione era sotto controllo. La scarsa, per non dire quasi nulla, esperienza calcistica pesa come un macigno e l’organizzazione latita.
Il DS sale sul banco degli imputati. Se la squadra è in caduta libera c’è un evidente difetto di costruzione anche se è la stessa squadra che, al termine del primo tempo contro la Cremonese, era prima in classifica.
L’allenatore, anzi gli allenatori. Aglietti prima e Toscano adesso hanno peccato di presunzione, il primo andando alla deriva nel momento in cui la squadra è andata in difficoltà dimostrando di non essere riuscito a creare un gruppo, il secondo, diciamocelo chiaro, scelto perché in un momento di crisi non si possono avere a cuor leggero tre allenatori a busta paga, perché non è riuscito a cavare un ragno dal buco e sta cominciando a deragliare nelle dichiarazioni. Toscano si ostino a giocare con due centrocampisti centrali sottoponendo Crisetig, che già ha parecchi limiti, ad un lavoro che ne limita ulteriormente il rendimento. Il buon Mimmo, in schiaffo alla società che cerca occasioni per fare mercato non avendo risorse, prima di Monza sbatte la porta in faccia a Menez (e ci può stare) e Faty (entrambi acquistati con la prospettiva di sgravi fiscali grazie al decreto crescita). Quest’ultimo, oltre ad essersi decurtato l’ingaggio (cosa rarissima oggi giorno) si è allenato in silenzio e forse avrebbe meritato un’occasione vista la penuria di centrocampisti. Ma per Toscano, e solo per lui, é in uscita punto. E chi se ne frega di ciò che comporta un’eventuale cessione, segno che in questa società ognuno può andare a ruota libera senza controllo. Il buon Mimmo spieghi piuttosto come si fa in due partite a fare mezzo tiro in porta e subire 18 calci d’angolo contro 0 a favore. Il Monza è la stessa squadra contro la quale all’andata ce la siamo giocata alla pari mi sembra, eppure stavolta sembrava esserci una categoria di differenza.
La verità è che tutti dichiarano amore per questa maglia ma poi ognuno pensa a salvare il proprio fondoschiena e Toscano non è esente.
In 10 giorni la squadra non potrà essere rivoluzionata, di certo non secondo i desideri del tecnico questo è palese, ma lui per primo deve dirci se crede di poter raggiungere la salvezza con quello che ha più qualche ritocco. Lui per primo non può e non deve mettere condizioni ma lavorare con tutti cercando di tirare fuori il meglio.
Per quanto riguarda la squadra ogni commento è superfluo. Chi ha una coscienza si metta una mano sopra ma attribuire tutte le colpe ai calciatori sarebbe troppo semplice.
E adesso silenzio e lavorare, tutti, nessuno escluso!