UNIRE LE FORZE, PROPRIO COME LORO
Domani a Scauri la Viola potrebbe già chiudere il discorso playoff, ma, in fondo, è solamente una questione di matematica e di piazzamento in classifica.
Arrivare tra le prime 8, dopo tutto ciò che è stato, è un risultato importante, conquistare una posizione prestigiosa in griglia sarebbe la classica ciliegina su una torta già deliziosa.
Altro discorso riguarda l’ambiente che tenta di ricompattarsi dopo le grandi delusioni.
Più che la questione fidejussione, che comunque è stata sanzionata in maniera chirurgica per distruggere la Viola (cosa che sottolineano in pochi a dire il vero), personalmente a Muscolino rimprovero l’aver ceduto il titolo lontano da Reggio, lasciandoci di fatto a mani vuote e senza preavviso.
Ma da qui a spargere odio verso questo o quel personaggio ce ne passa.
Di fatto la Viola è viva, seppur per circostanze favorevoli, e ci ha fatto vivere una stagione fin qui indimenticabile.
Sarò impopolare, ma chi se ne importa, ma anche grazie a Condello, che il basket lo conosce molto bene, e ha contribuito a costruire l’attuale roster (segreto di pulcinella). È altresì innegabile come lo scorso anno era stata costruita una squadra low cost, ma capace di lottare per il vertice in un contesto come Reggio Calabria che, a meno che non arrivi il Gallo di turno, non ha la forza economica per occupare le maggiori categorie del basket italiano.
La storia gloriosa non regala punti, anzi a volte pesa come un macigno, ma gli anni sono passati e le condizioni sono molto diverse.
Detto ciò, il rischio che la scia di odio che si è creata sia controproducente per la crescita della Viola è elevato.
Amnistia per tutti? Assolutamente no, ma cercare di sfruttare le competenze e le potenzialità a km 0 potrebbe essere un punto di forza per tornare quantomeno una categoria più in alto di adesso.
Distruggere, però, è molto più semplice che costruire, unire le forza come hanno fatto Mecacci e i suoi ragazzi quasi un’utopia.